L’estate tarantina non disdegna un dibattito a più voci che, tra spinte al cambiamento ed analisi sulle persistenti criticità economiche, produttive, sociali ed occupazionali, ci pare focalizzi più le ombre che le opportunità di crescita e di sviluppo di questo territorio. Noi pensiamo che l’area ionica custodisca già potenzialità economiche e produttive straordinarie e che non ci siano ulteriori settori produttivi altrettanto importanti di cui esigere la presenza. L’ampio spettro dell’esistente passa, infatti, dall’industria metalmeccanica e siderurgica all’agroindustria e all’agroalimentare, dalla cantieristica navale all’edilizia, dal mare al turismo alla moda, dalla cultura ai servizi al commercio all’artigianato, senza tacere su Zes, la Zfd, portualità e retro portualità, aeroporto con l’eccellenza […]
Lo scorso 26 luglio si è tenuto il primo incontro da remoto del Comitato di Coordinamento ex Art. 24/bis (Decreto legge 50/22), preseduto dalla Sottosegretaria di Stato al Ministero delle imprese e del Made in Italy Fausta Bergamotto, cui abbiamo partecipato come Cisl sostenendo che il processo di transizione che dovrà affrontare il sistema industriale di Brindisi – storicamente al servizio del territorio e del Paese – determinerà una trasformazione economica, produttiva e sociale inedita, con particolare riguardo al processo di decarbonizzazione e non solo. Abbiamo evidenziato, a tal proposito, la necessità di organizzare tavoli dedicati alle specificità dei territori interessati, ovvero Brindisi e Civitavecchia, dove insistono le due centrali […]
“Il settore industria riveste ruolo fondamentale per lo sviluppo e la crescita dell’area sub regionale Taranto Brindisi e, pertanto, richiede una forte attenzione nella presente fase di transizioni epocali. Composto non solo dalla grande fabbrica ma anche Cantieristica navale, Aerostrutture, Edilizia, Agroindustria, Agroalimentare, Chimica, Farmaceutica, Portualità, Mare, oltre che PMI, piccole e piccolissime imprese, esso al momento presenta situazioni diffuse di crisi, anche gravi quanto inaccettabili per le circostanze che le hanno generato, che potrebbero portare alla definitiva chiusura di importanti siti produttivi, oltre al licenziamento di numeri consistenti di lavoratrici e di lavoratori sia diretti che dell’appalto e dell’indotto.” E’ un passaggio significativo dell’analisi elaborata dal Coordinamento industria della […]