Brindisi – E’ stato un incontro cordiale e di reciproco ascolto, presso Palazzo del Governo,quello avvenuto stamani tra il Prefetto Dott. Luigi Carnevalee una delegazione della Cisl territoriale guidata dal segretario generale Gianfranco Solazzo; ed occasione utile a prefigurare impegni condivisi affinché la transizione energetica e industrialwe in atto non si traduca, per Brindisi, in delocalizzazioni e chiusure di impianti, senza che prima si determinino credibili alternative occupazionali e di sviluppo. “La Prefettura è preordinata naturalmente ad ispirare aggregazione politica e sociale, affinché tutti i portatori di interesse di una comunità operino per traguardare una visione condivisa di futuro – ha esordito il segretario Solazzo – convinti che non gioca […]
La Cisl Taranto Brindisi, unitamente alle proprie Federazioni territoriali di riferimento Fim Cisl, Fisascat Cisl, Fit Cisl, Femca Cisl, Flaei Cisl, Felsa Cisl, ha indirizzato una nota al Prefetto di Brindisi, Dott. Luigi Carnevale, evocando la situazione di crisi che sta attualmente interessando tutto il comparto industria del territorio brindisino, con specifico riguardo alla Centrale Federico II e al Petrolchimico, con i relativi settori dell’indotto e dell’appalto. “Viviamo l’incertezza e la precarietà dovuta alle procedure di licenziamento già avviate – dichiara Gianfranco Solazzo, segretario generale della confederazione territoriale – perciò abbiamo chiesto al Prefetto anche di essere convocati urgentemente, insieme con i segretari delle nostre Federazioni coinvolte, al fine di affrontare […]
Deindustrializzazione e alternative agli attuali assetti industriali, pare divenuto il pensiero unico in varie tavole rotonde, in convegni, seminari, editoriali. Paradossalmente accade, poi, che alla notizia di una fabbrica suscettibile di chiusura e di consequenziale azzeramento di forza-lavoro si dimostra solidarietà avanzando richiesta di intervento da parte di una o dell’altra istituzione. E poi, si propongono teoriche strategie accostate a nuove economie presumibilmente in grado di sostituire le attuali realtà industriali che, per decenni, si sostiene abbiano prodotto solo tragedie. Chissà se questi dottori in catastrofi industriali hanno fatto mai un giro all’interno di quelle grandi fabbriche che, invece, per decenni hanno assicurato occupazione, crescita e sviluppo anche culturale del territorio. Due […]