È ormai evidente il profondo malcontento di una cospicua fascia di concittadini i quali, in questo periodo, vengono sollecitati dal Comune di Taranto al pagamento di somme ingenti, non solo per la compartecipazione alle spese dell’Assistenza Domiciliare a persone disabili e non autosufficienti ma, anche, per le somme arretrate richieste che gravano pesantemente sugli assistiti più poveri.
A tutto ciò si aggiunge il contestuale forte disagio vissuto dagli operatori dell’Assessorato ai Servizi Sociali, oggetto di contestazioni, di pressioni e, in qualche caso, di insulti da parte di familiari estremamente arrabbiati.
Come sindacato confederale abbiamo contestato questa imposizione operata senza un serio confronto, benché richiesto da tempo, con la consapevolezza che la compartecipazione sia prevista dalla normativa nazionale e regionale ma, anche, che l’attuale sistema, come recepito dal regolamento comunale, sia estremamente restrittivo e discriminatorio.
Pertanto, riteniamo che detta parte di regolamento debba essere assolutamente modificata, rielaborando le fasce di ISEE e, soprattutto, cancellando l’inopportuna richiesta degli arretrati considerando che moltissimi di coloro che ne sono interessati, versano ai limiti di una situazione economica e sociale di indigenza.
Va, allora, aperta una nuova pagina per quanti vivono una situazione economica certificata dall’ISEE che consentendo loro di sopportare una adeguata compartecipazione, siano chiamati a sostenerla; al contrario delle famiglie che presentano un ISEE di 2.000 euro.
E’, infatti, paradossale e al limite di qualsiasi giustificazione amministrativa che una istituzione di prossimità ometta di dimostrare sensibilità nei confronti di cittadini e cittadine con gravi fragilità economiche, sociali e sanitarie; lo è ancor più pretendere dagli stessi gli arretrati.
Sappiamo bene che governare comporta sempre fare scelte ma non è mai impossibile conciliare le esigenze di una amministrazione pubblica con le difficoltà oggettive delle persone e con le loro aspettative.
Perciò come Cisl continueremo ad adoperarci affinché soluzioni vengano trovate al più presto e, dunque, insieme alle nostre federazioni di categoria del pubblico impiego e dei pensionati, stiamo coinvolgendo i rispettivi livelli regionali affinché intervengano per modificare il regolamento in questione.
In ogni caso, abbiamo sollecitato come sopra ricordato, un incontro di merito con il Comune, puntando a rielaborare e rivedere quella parte del “Regolamento per l’accesso al sistema di interventi e servizi sociali.”