Solazzo (Cisl): si proceda tempestivamente all’accordo di programma per Brindisi

Il Coordinamento Industria della Cisl Taranto Brindisi, preseduto dal Segretario Generale, riunito in data 3 gennaio u.s. ha fatto il punto sulle complessità vertenziali che caratterizzano il sistema industriale e le ulteriori filiere produttive dell’area di Brindisi.
Il Coordinamento considera indispensabile che il Tavolo sulla decarbonizzazione per Brindisi, che riguarda e coinvolge tutte le categorie, venga confermato come unico riferimento di contrattazione con il Governo e, pertanto, che resti in capo al Ministero delle Imprese e del Made in Italy.
Dunque, nessun ulteriore tavolo, accordo di programma, cabina di regia, va considerato utile, quanto a chiarezza e responsabilità, che un unico punto di interlocuzione istituzionale possa esprimere.
Per di più, resta fondamentale non seguire itinerari di parte, ponendosi fuori da quelli confederali unitari già conquistati e non con poche difficoltà.

Si punti, invece, ad ottenere il massimo dagli strumenti di legge esistenti, senza cedere ad altri la sovranità contrattuale che, per quanto riguarda la Cisl, deve valorizzare il protagonismo sindacale e restare nell’alveo delle competenze sindacali.
Bene, perciò, l’Accordo di Programma per Brindisi convertito in Legge, come altrettanto positiva l’opzione di un Commissario, con il mandato di velocizzare gli interventi progettuali più volte enunciati.
Necessario è oggi che il Tavolo sulla decarbonizzazione venga riconvocato prima possibile, per riempire di contenuti il richiamato Accordo di Programma e per comprendere quali agevolazioni istituzionali vengono previste e, soprattutto, quanti e quali saranno gli investimenti a carico del sistema delle Imprese; come anche per ottenere risposte non più aleatorie, ma certe ed esigibili, quanto a risorse finanziarie pubbliche e tempi di apertura dei cantieri.
Tutto ciò a cominciare dai 13 progetti indicati nell’ultimo incontro del Comitato di coordinamento, svoltosi presso la prefettura di Brindisi, il 20 settembre 2024.
Ma sarebbe ora di comprendere il vero stato dell’arte di quelli evocati da anni, tra i quali quello di Enel Logistics e di ACT Blade per la produzione di pale eoliche innovative, oltre agli investimenti relativi sempre all’eolico offshore, più volte enunciati, della JV Nadara BlueFloat Energy che solo in Puglia ha previsto circa 8 MD di investimenti.
E in merito alle risorse disponibili, va ricordato che dalla Cisl, nell’incontro suddetto, fu chiesto al rappresentate del Mimit di verificare la possibilità di utilizzo di parte dell’1,5 MD riveniente dalle precedenti Leggi di bilancio, che la Corte dei Conti ha reso disponibili anche per gli Accordi di programma.

Inoltre, nello stesso incontro emerse anche la possibilità di poter attingere a risorse del JTF.
Quesiti per cui si è ancora in attesa di risposta!
Ad avviso della Cisl, tavoli, proposte e risorse non mancano; ciò che manca sono i cantieri.
Va sottolineato che la messa a terra di tali investimenti produrrebbero lavoro e occupazione per vari settori: industria, energia, logistica, servizi, trasporto.
Ma il tempo corre e c’è chi continua a chiedere tavoli diversi senza alcun investimento realizzato di quelli attualmente possibili.
Infatti, sul Deposito Edison (su cui si è di recente pronunciato il Consiglio di Stato) non essendoci più intoppi amministrativi né tecnici, si proceda alla cantierizzazione dell’opera in tempi brevi, anche per la necessità di questa fonte energetica amplificata dalle ben note vicende belliche e geopolitiche, i cui costi si stanno già riversando sulla bolletta energetica di famiglie e imprese ed incideranno negativamente sempre più sui traffici commerciali e turistici via mare.
Ed in virtù di tale investimento, si colga l’occasione per affrancare, ancorché in parte, il territorio dal costo energetico stante, ormai, la possibilità di applicare la L.R. n.28/2022, sulle compensazioni energetiche, divenuta realtà da qualche mese in attuazione della Legge Marzano.
E poi si faccia squadra per raggiungere obiettivi di investimento di alto valore aggiunto per il territorio, come quello del Progetto WindRunner, ovvero la costruzione dell’aereo più grande del mondo pensato per il trasporto di pale per turbine eoliche di oltre 105 metri, legato all’intesa intervenuta tra la Leonardo S.p.A. e la Magnaghi Aeronautica S.p.A. del cui gruppo fa parte la Salver presente a Brindisi.
Bene: perché non lavorare affinché tale progetto rientri nell’Accordo di Programma per Brindisi?
In sede di Coordinamento industria si è richiesto di allargare il confronto alle ulteriori opportunità che possono scaturire dalla Zes unica le cui filiere progettuali – che spaziano dall’energia alla chimica, dalla farmaceutica al Made in Italy, dall’agroindustria al trasporto ferroviario, dall’automotive alla cantieristica – sono tutte presenti a Brindisi.
Paradossale si conferma, al riguardo, la prevista vendita della Società EuroApi, considerando che la farmaceutica sia una delle filiere da attenzionare nel piano strategico della Zes unica, oltre a rappresentare una eccellenza di innovazione e ricerca del Made in Italy.
Non si comprende perché opportunità produttive debbano trasformarsi a Brindisi in criticità ed incertezze occupazionali e vedere settori strategici per l’economia del Paese, come quello energetico e chimico, essere causa di chiusura di impianti e perdita di posti di lavoro, come accaduto con la chiusura del P9T di Lyondell Basell e, al momento, la perdita di circa 50 posti di lavoro.
La crisi che ha colpito anche quest’ultimo comparto ha contribuito ad un’altra crisi d’impresa e lettere di licenziamento sono arrivate, in questi giorni, ai dipendenti della Ditta Cascione (Autotrasporti) dell’appalto della Basell.
In merito alla crisi della chimica si auspica che il tavolo specifico già avviato possa contribuire al suo rilancio produttivo e non all’ulteriore depauperamento.
Il Coordinamento industria ha ribadito quanto sempre sostenuto dalla Cisl, ovvero che nella transizione industriale che sta interessando Brindisi debba esserci da parte di tutti una visione d’insieme, rispetto alle ricadute economiche, produttive e occupazionali.
In particolar modo per le realtà dell’appalto e dell’indotto, oltre che dei lavoratori diretti delle grandi multiutility presenti.
Queste ultime devono manifestare concretamente una reale responsabilità sociale verso le comunità qui presenti.
Opportuno sarà, perciò, accelerare la elaborazione di un bacino delle professionalità e delle necessarie competenze, in funzione degli investimenti produttivi da realizzare a Brindisi.
Il Coordinamento Industria ha ribadito che le soluzioni conseguenti alle analisi effettuate sui processi vertenziali in corso a Brindisi impongono una governance condivisa tra Governo, Istituzioni locali, mondo delle Imprese e Parti sociali, al fine di traguardare un presente ed un futuro produttivo appropriato per Brindisi, dunque difendendo il lavoro, l’ambiente, l’occupazione.
Questo è il senso che la Cisl ha riconosciuto ed intende continuare a riconoscere al Comitato di coordinamento sulla decarbonizzazione per Brindisi, fino a quando si opererà per ottenere risultati confacenti agli obiettivi per cui tale Comitato è stato costituito.
A tutte le Istituzioni, nazionali e territoriali, si chiede di recepire l’impellente sollecitazione della Cisl affinché sia convocato il Tavolo in tempi brevissimi.
Il Coordinamento Industria ha dato mandato alla Segreteria territoriale della Cisl Taranto Brindisi, di valutare ulteriori iniziative, qualora nei prossimi giorni non si continuasse a registrare alcuna risposta in tal senso, atteso che continuano a moltiplicarsi esclusivamente procedure di licenziamento.

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