La Giunta Regionale pugliese ha riaperto i termini fino al 26 aprile p.v. e deliberato ulteriori 5 milioni, per il riesame delle graduatorie di 146 Comuni cui erano stati già concessi finanziamenti del Fondo sostegno dell’affitto (F.S.A.) 2020, a favore di inquilini morosi incolpevoli a causa del Covid-19; un buon risultato niente affatto scontato in quanto la deliberazione, che oggi amplia la platea dei beneficiari, è stata frutto di confronto unitario oltremodo impegnativo, dei sindacati degli inquilini con l’Assessora regionale alle Politiche Abitative.
Il serio rischio di un nulla di fatto era nell’evidente resistenza della Regione ad implementare il fondo in questione, che è in cofinanziamento con lo Stato, a fronte di una cifra almeno doppia rivendicata dagli stessi sindacati e condivisa dall’Associazione Nazionale Comuni d’Italia (Anci) Puglia.
L’alternativa, di fatto scongiurata, era quella che si spalmassero risorse già stanziate, così come proposto in un primo tempo dall’Assessora, ad una platea più vasta ma, di fatto, diminuendone gli importi per famiglie.
L’auspicio è, oggi, che i Comuni rispettino i tempi dei rispettivi riesami per includere tra i beneficiari del contributo anche i nuclei familiari prima rimasti fuori in quanto ricadenti nella cosiddetta fascia B, con Isee compreso tra 0,00 e 35mila euro.
E’ indubbio che la persistente fase pandemica continui a determinare effetti sociali insostenibili per le fasce più povere della popolazione e che il settore delle politiche abitative si riveli sempre più tra quelli in maggiore sofferenza; perciò ai ristori economici, oltremodo necessari e imprescindibili in questa fase storica, debbono sempre più accompagnarsi misure strutturali che rafforzino la coesione sociale e territoriale, promuovendo il lavoro produttivo e la buona occupazione.
Ciò sarà possibile a condizione che i Comuni assumano ed implementino il dialogo con le Parti sociali in forma strutturata e non episodica, assumendolo come elemento discriminante di una buona politica che fa sintesi tra partecipazione e contrattazione per lo sviluppo e l’inclusione, con uno sguardo particolare a periferie locali che sempre più spesso sono non solo geografiche ma anche esistenziali.
Il percorso condiviso potrebbe consentire, ad esempio, la stipula di accordi con i sindacati degli inquilini e con le associazioni dei proprietari di case, concernenti il mercato delle locazioni così da allargarle agli immobili sfitti e consentirne l’accesso alle fasce più povere, che continuano ad esserne escluse.
Lo stesso percorso, inoltre, potrebbe favorire la soluzione dei problemi connessi agli sfratti, l’emersione del mercato nero e irregolare degli affitti, il miglioramento della manutenzione degli immobili, il loro recupero in chiave energetica, il riconoscimento di benefici economici ai locatori.
Il Sicet Cisl Puglia e il Sicet Cisl Taranto Brindisi auspicano una maggiore apertura al confronto su questi temi, sia della Regione che da parte degli Enti locali, atteso che le politiche abitative sono parte essenziale ed ormai imprescindibile delle più complessive politiche sociali, le cui ricadute possono cambiare in meglio la qualità di vita delle persone e determinare grandi ricadute positive, specie sulle fasce economicamente e socialmente più deboli delle comunità amministrate.
Paolo Cicerone – Segretario Generale Sicet Cisl Puglia
Massimo Caliandro – Segretario Reggente Sicet Cisl Taranto Brindisi
14 aprile 2021