Nel territorio di Brindisi il confronto sullo sviluppo in generale e sulla programmazione dei bilanci dei Comuni in particolare, non può divenire sempre terreno di scontro, perché fare sintesi, nell’ottica del bene comune, non può caratterizzarsi affatto come azione di destra o di sinistra oppure di centro, quanto invece come impegno connaturato alla politica che sia etico, morale, civile, non populista. E’ come dire, anche, che litigare senza soluzione di continuità farebbe il gioco di chi pensa che quest’area possa essere destinata ad un indebolimento politico, perciò rivolta alla marginalità così da non poter o saper rivendicare né contrattare per se stessa, ai vari livelli, quanto aggiuntivamente meriterebbe.
E’ questo il momento di accelerare, di tirarsi ancor di più su le maniche ed insistere nell’esigere di lavorare tutti insieme, incalzando in particolar modo il Governo nazionale e regionale pugliese, per realizzare o portare a completamento intanto quelle opere infrastrutturali strategiche di cui quest’area geografica necessita.
Un lavoro comune, che renda sempre più attori protagonisti tutti i soggetti istituzionali, associativi, culturali, strumentali del territorio, sarà utile ad incentivare, contestualmente, politiche attrattive di nuovi investimenti a partire dai settori vocazionali chiave – oltre ad aerospazio, edilizia, chimica, su tutti Zes, portualità, crocierismo, turismo, commercio, artigianato, agricoltura, agroindustria, ricerca … – così da creare od implementare lavoro dignitoso e cicli produttivi sostenibili; e sarà, inoltre, funzionale ad attrarre finanziamenti e progetti a difesa del sistema produttivo esistente ma con posti di lavoro aggiuntivi, in particolar modo favorendo le Pmi.
Nella prospettiva valoriale del rispetto dovuto ad ogni cittadino, pensiamo altresì che Brindisi – intesa come città e come territorio – debba valorizzare fortemente, la cultura del bello e dell’attraente, il brand di Porta d’Oriente d’Europa – per la sua storia, il patrimonio artistico, le opportunità che offre – con più attenzione all’abbattimento delle barriere architettoniche (Piani P.E.B.A.) ponendo in essere strumenti in grado di monitorare, progettare e pianificare con riferimento ad edifici o porzioni di spazi pubblici urbani, come strade, piazze, parchi, giardini, arredo urbano, interventi finalizzati al raggiungimento di una soglia ottimale di fruibilità.
Esigenza analogamente ineludibile riguarda anche la tassa sui rifiuti (Tari), ovvero l’urgenza di mettere in mora polemiche di qualche settimana fa e, di contro, accettare e fare propria la strategia del dialogo sociale senza pregiudizi. Crediamo, infatti, che sia esattamente questa scelta, se assunta, a poter indurre più e meglio la comunità cittadina, in tutte le sue articolazioni, a guardare lontano ed a responsabilizzarsi anche oltre il recinto della politica e della sua declinazione amministrativa, circa le scelte da compiere e che la città attende.
Siamo convinti come Cisl che Brindisi debba compiutamente rilanciarsi anche con una politica sempre più autorevole e di prossimità, portando a soluzione questioni quotidiane che toccano la mente ed il cuore di tanti giovani, di adulti, dei minori, di lavoratori, di disoccupati, di pensionati, di donne, di famiglie. Una politica propositiva e di partecipazione mirata ad un welfare moderno ed adeguato ai tempi, ad una occupazione legata al lavoro e non ad un assistenzialismo che diventa anche umiliante, ad una sanità e ad un sistema socio-sanitario che oggi si rivelano poco ispirati ad una visione di rilancio complessivo di un territorio dove i rischi di gravissima marginalità sociale ed economica sono, in tanti casi purtroppo, oltremodo evidenti.
Tutto ciò fa il paio con quanto opportunamente sottolineato dalla nostra segretaria generale Annamaria Furlan, commentando, qualche giorno fa, il Congresso mondiale della famiglia di Verona: “Bisognerebbe unire le forze per un vera politica strategica in favore anche della famiglia, a partire dalla leva fiscale, dal rilancio dell’occupazione femminile, dagli incentivi alla conciliazione vita-lavoro, dalla contrattazione di genere su cui come sindacato ci stiamo spendendo molto e dalla riorganizzazione di servizi di welfare concreti ed adeguati alle esigenze familiari.”
Ecco allora che costituiscono, anche per Brindisi, assai più che una mera visione elettoralistica, più solidarietà e riduzione delle disuguaglianze sociali, ampliamento vero dei servizi da offrire ai cittadini, agli anziani in particolare, specifiche misure per le famiglie numerose e più bisognose, passando dalla lotta all’evasione dei tributi e destinando, ad esempio, le risorse recuperate al miglioramento concreto della vivibilità nei quartieri periferici, perché è esattamente questo che nei nostri incontri quotidiani, nelle sedi sindacali, nei luoghi di lavoro e nel territorio ascoltiamo e riceviamo come messaggio di civiltà da rilanciare e proporre alle pubbliche amministrazioni.
Da qui l’esigenza che i bilanci dell’Ente comunale, le cui risorse rivengono anche da imposte tributarie, non siano concepiti come somme algebriche ma orientate da scelte opportune capaci di restituire fiducia, attraverso una politica del fare e sempre più al servizio dei cittadini. Ciò sarà possibile solo se maggioranze ed opposizioni si impegnano ad alimentare il confronto dialettico con proposte in grado di migliorare le condizioni di vivibilità ed il dialogo con le parti sociali, con il sindacato confederale per quanto ci riguarda. Tale scelta si porrebbe come punto di forza, se effettivamente realizzata, per generare sviluppo, favorendo nuovi investimenti, generando benessere, facendo fronte comune contro ogni forma di illegalità, migliorando la competitività, nonché promuovendo nuove attività economiche ispirate ad Industria 4.0.
Osserviamo come Brindisi possieda una dimensione caratterizzante che si evidenzia molto, molto di più rispetto ad altre aree della Puglia e del Mezzogiorno: la grande e diffusa voglia di riscatto sociale e di legalità. Ebbene, come Cisl con tutte le Federazioni, Enti ed Associazioni e quindi come forza sociale radicata sul territorio, siamo fortemente convinti che una politica più prossima ai cittadini, capace di interlocuzione, in grado di elaborare un progetto di sviluppo mirato di medio/lungo periodo, potrà alimentare qui un new deal ed un nuovo futuro capace di farla competere, finalmente, sulla ribalta nazionale e su scenari internazionali, così come storicamente essa è vocata.
Sviluppo sostenibile, impegno, democrazia, partecipazione, corresponsabilità, legalità ed etica sono, in definitiva, il presupposto ineludibile per tutti gli attori sociali ed istituzionali impegnati nel costruire ed alimentare, definitivamente, una economia sana, per un nuovo e solido futuro di questo importante territorio del nostro Mezzogiorno d’Italia e d’Europa.
Antonio Castellucci – Segretario generale
Brindisi, 10 aprile 2019