Esclusiva per Gazzetta del Mezzogiorno – Edizione di Brindisi
La conclusione di questo 2017 ci vede impegnati, a seguito anche della stagione congressuale Cisl che ha rilanciato l’intera azione sindacale sul territorio, nella sollecitazione del dialogo istituzionale e sociale per la ricerca di soluzioni certe e positive che, sui versanti dello sviluppo, dell’occupazione, delle politiche sociali, della legalità, della salute e sicurezza, dell’inclusione, dell’integrazione, consentano a lavoratori, pensionati e più in generale alle nostre comunità brindisine di guardare al futuro con la legittima fiducia e la fondata speranza che il nuovo anno possa portare con sé, finalmente, soluzioni concrete e tangibili.
A Brindisi e nel territorio, purtroppo, ancora troppi nuclei familiari costituiti di uomini e donne disoccupati continuano ad essere scoraggiati, insieme con i loro figli sia in età scolare che non studiano più e che non cercano più lavoro, sia addirittura con i loro giovani scolarizzati che stanno per scappare via per cercare altrove – non solo in Italia – soluzioni occupazionali, culturali e professionali.
“Amate la vostra città, non vendetevi per niente”: l’appello lanciato ai brindisini in occasione dell’ultima festa patronale è stato ribadito qualche giorno addietro dall’Arcivescovo, Mons. Domenico Caliandro che abbiamo incontrato, qualche giorno fa, come Gruppo Dirigente della Cisl Taranto Brindisi.
Egli ha invitato ancora una volta tutti a reagire alle tante difficoltà e problematiche presenti e, al sindacato, riconoscendone il ruolo, a contribuire sempre di più, così come stiamo sperimentando insieme come Cisl attraverso il Progetto Policoro, ad orientare le giovani generazioni nella maturazione di uno spirito positivo che non li faccia arrendere mai, per nessun motivo.
Abbiamo riaffermato e rassicurato all’Arcivescovo, così come abbiamo avuto modo di farlo anche in altri contesti, che la Cisl c’è con tutto il suo Gruppo dirigente e, quindi, con tutte le sue Federazioni, Enti ed Associazioni; ma, anche, che serve da subito rimettere in circolo, con il concorso di tutti i soggetti della contrattazione sociale, buone pratiche, buon lavoro, rigenerare dal punto di vista urbanistico la città e in particolare le periferie; che c’è bisogno di alimentare sempre più il sistema cultura-scuola-formazione, vero architrave e paradigma per lo sviluppo e per il progresso di qualsiasi comunità-società; così come c’è bisogno in particolare di facilità di accesso all’assistenza sanitaria e socio-sanitaria, soprattutto per le fasce più deboli, oltreché di una legalità persistente e sempre più diffusa.
La crisi economica, così come la crisi di alcuni settori in particolare, in questo territorio ha determinato, anche quest’anno, indiscutibili difficoltà diffuse, tra cui un tasso occupazionale più che preoccupante di giovani e ultra cinquantenni intorno al 50 percento; venirne fuori dovrà tradursi in un grande sforzo congiunto, che fino ad oggi è stato poco incisivo, da parte di tutti gli attori sociali e imprenditoriali, politici e istituzionali del territorio.
Il 2017 ha visto nei confronti della nostra comunità ancora poca attenzione da parte del Governo Regionale in particolare per quanto attiene alle ricadute del Piano di riordino ospedaliero/sanitario, nonostante i propositi enunciati “del voler fare” in una delle prime sedute di Giunta Regionale tenuta proprio a Brindisi il 2 marzo 2016; si è riscontrato, invece, attenzione del Governo nazionale in ordine alla costituzione di un Tavolo interistituzionale, per le cui potenziali prospettive di sviluppo hanno svolto ruolo positivo Istituzioni, politica, organizzazioni sociali e imprenditoriali; auspichiamo, che detto Tavolo, con il suo gruppo di lavoro, possa riunirsi al più presto e concretizzare i primi risultati per lo sviluppo di Brindisi.
Un buon segnale – il Tavolo interistituzionale – che la circostanza dell’imminente fine legislatura non deve deprimere ed anzi ci attendiamo che la fase elettorale che con l’inizio del 2018 entrerà ancora più nel vivo, permetta di giudicare tutte le forze politiche sulla base dell’impegno che vorranno assumere per sostenere i costituendi processi di progettazione e di programmazione, nei vari settori produttivi, per rilanciare l’economia e l’occupazione del territorio.
Tra questi processi sicuramente va prefigurata e ben definita rispetto agli obiettivi da realizzare, anche la Zona Economica Speciale che dovrà, necessariamente, comprendere in maniera considerevole e non già penalizzare il territorio di Brindisi con la sua straordinaria area portuale e tutta la sua retroportualità infrastrutturale, costituita di strade, ferrovie, vie del mare e aeroporto.
Come OO.SS. Confederali e quindi come parti sociali, chiediamo di poter partecipare attivamente ai tavoli di elaborazione del Piano regionale strategico concernente la Zes, in quanto trattasi realmente di vera e propria progettazione dello sviluppo dei territori che implica lavoro e quindi nuova occupazione.
Al contempo andranno implementati, attraverso impegni concreti della politica nazionale, regionale e territoriale, i settori produttivi che fanno di quest’area un’eccellenza italiana – energetico, chimico, agricoltura e agroindustria, turismo, commercio, portualità, crocierismo, Aeronautico e Aerospaziale, ecc. – e, d’altro canto, dovranno essere scongiurati i rischi di inaridimento industriale.
Riteniamo intanto, molto importante quanto appreso in questi ultimi giorni, dai rappresentanti politici nazionali del territorio, ovvero l’approvazione del Ddl che riordina le competenze governative in materia di politiche spaziali e aerospaziali.
Nel provvedimento si istituisce un Comitato Interministeriale che promuoverà, specificatamente, lo sviluppo dei programmi spaziali e aerospaziali che coinvolgono anche la sicurezza nazionale.
Tale riordino per quanto compreso, avrà ricadute favorevoli anche nei servizi di pubblica utilità, ambiente, trasporti e telecomunicazioni e quindi, auspichiamo anche in tal caso, conseguente occupazione aggiuntiva.
Lo stesso Comitato, supporterà inoltre, l’Agenzia Spaziale Italiana negli accordi e relazioni internazionali e promuoverà lo sviluppo e il potenziamento tecnologico delle piccole e medie imprese, la cui articolazione distrettuale è molto presente e radicata in tante parti del Paese a cominciare dai nostri territori.
Non crediamo e lo ripetiamo da tempo, che ci siano alternative alla redazione di un patto territoriale che metta a sistema opportunità e criticità, potenzialità ed eccellenze di quest’area.
E’ oggi più che mai necessario superare personalismi inutili e, invece, credere che tutto ciò si possa realizzare dimostrando con i fatti che tutta la classe dirigente accetta la sfida dello stare insieme, perché sarà la sola condizione questa per consentire alla città e al territorio di scalare quelle graduatorie che, inesorabilmente, anche in questo fine 2017, li hanno collocati agli ultimi posti della Puglia e del Paese.
Antonio Castellucci
Brindisi, 26 dicembre 2017
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