La proroga dell’IMA per gli ex TCT indispensabile per lo sviluppo della portualità ionica
I segretari territoriali Gianfranco Solazzo della Cisl e Gianluca Semitaio della Fit (Federazione Italiana Trasporti) Cisl, si dicono fortemente preoccupati per quanto parrebbe prefigurarsi in ordine all’annosa vertenza dei lavoratori ex TCT di Taranto, in quanto l’emendamento alla Legge di Bilancio 2025, che prevedeva per gli stessi portuali una proroga di 24 mesi di riconoscimento dell’IMA (Indennità Mancato Avviamento), non avrebbe ottenuto il parere positivo della VI Commissione Finanze, pare a causa di un problema tecnico.
“I parlamentari territoriali hanno dato immediate rassicurazioni circa il loro impegno diretto e quello del Ministro Calderone, per l’inserimento dell’impianto normativo contenuto nel citato emendamento, oltre alla copertura economica, già nel primo provvedimento legislativo utile del dicembre 2024“ affermano Solazzo e Semitaio.
Tale provvedimento, peraltro, assumerà valenza particolare proprio in quanto ieri pomeriggio è stato firmato l’Accordo-quadro, nel corso del Comitato di Pilotaggio, dal Dipartimento Sviluppo Economico della Regione Puglia con le organizzazioni sindacali, Taranto Port Workers Agency, AdSP MI, Arpal Puglia, Ufficio Scolastico Regionale.
“Atteso che per i 318 ex portuali TCT di Taranto l’ultima proroga scadrà alla fine del corrente mese, detto Accordo-quadro mira chiaramente a fornire nuove opportunità di riqualificazione professionale, essendo ormai da anni alle prese con incertezze lavorative e personali – proseguono i segretari Cisl – ed il piano di formazione e inserimento lavorativo rappresentano una risposta concreta alle sfide della loro reintegrazione nel mercato del lavoro, anche il relazione ai nuovi investitori interessati al Porto che si stanno affacciando.”
Per la Cisl e la Fit Cisl “la proroga di ulteriori 24 mesi darebbe, pertanto, ai lavoratori un margine di respiro utile sino all’avvio della formazione regolamentata dal suddetto Accordo e successivamente permetterebbe l’inserimento in servizio presso i nuovi progetti di riqualificazione statali di Taranto.”
Come si ricorderà, prima di altri e poi in più circostanze la Cisl Taranto Brindisi ha sostenuto pubblicamente la necessità, con riferimento al DL Energia n. 81/2023, convertito con L. n. 11/2024, che fosse individuata un’area demaniale marittima del Mezzogiorno; e fu proprio grazie ad uno specifico emendamento, in sede parlamentare, che venne individuato il Porto di Taranto oltre a quello di Brindisi, da destinare alla realizzazione di infrastrutture, funzionali allo sviluppo della cantieristica navale, per le filiere dell’eolico offshore.
“Tale percorso pare sia nella fase decisiva e potrebbe – almeno nell’auspicio dei due segretari – beneficiare proprio il porto ionico, il cui rilancio non potrà che passare dalla collaborazione tra pubbliche amministrazioni, Stato e parti sociali.”
Concludono Solazzo e Semitaio:“Il confronto e la corresponsabilità sociale che coinvolga le rispettive istituzioni locali, l’Autorità Portuale ed i sindacati è sempre più essenziale per affrontare una crisi che coinvolge non solo i lavoratori e le rispettive famiglie ma l’intero tessuto economico del territorio ionico.”