Incontro Arcivescovo Brindisi e Premio Capitello
Cara Eccellenza,
a conclusione di questo intenso ed impegnativo 2022, confermiamo la graditissima tradizione di incontro del Gruppo dirigente Cisl Taranto Brindisi con Lei, Padre e Pastore della Chiesa di Brindisi-Ostuni.
E’ stato, questo, un appuntamento da noi particolarmente atteso, non solo perché ci predispone spiritualmente alla ricorrenza del Santo Natale ed alle festività di fine anno; ma anche per una novità che direttamente La riguarda.
Ci riferiamo alla notizia della rinuncia al suo ufficio per raggiunti limiti di età (75 anni), già accolta dalla Santa Sede nel rispetto di quanto stabilito dal Codice di Diritto Canonico.
Abbiamo vissuto anche noi questa notizia così come vissuta dalla stragrande maggioranza dei fedeli diocesani, cioè con sentimenti di tristezza ma al contempo di profonda gratitudine per l’attività che Lei, figlio della nostra terra e ancor prima apprezzato educatore di diverse generazioni di giovani studenti, ha svolto come Pastore di questa Chiesa particolare, producendo in appena dieci anni innumerevoli e svariati frutti non solo spirituali.
Ci associamo, dunque, al ringraziamento, per il Suo lavoro magisteriale e pastorale che si è rivelato intenso, lungimirante, capace anche di aprirsi ai problemi sociali diffusi, di questo territorio che, pur ricco di eccellenze produttive al servizio del Paese, presenta ancora vulnerabilità sociali, economiche e occupazionali.
Il suo lavoro pastorale ha guardato, particolarmente, ai giovani ed ha incoraggiato virtuose sinergie anche con la Cisl Taranto Brindisi, coinvoltasi tanto nel Progetto Policoro quanto nella Fondazione di comunità.
Oggi Le auguriamo, con filiale affetto, lunga vita in santità, al servizio della Chiesa e, come sempre, in comunione con il Santo Padre, perché un vescovo non si dimette mai ma continua ad esserlo.
Mutuando altresì le parole di Papa Francesco, l’episcopato “non è una onorificenza, ma un servizio”, perciò facciamo voti affinché questa comunità, nella sua interezza, possa ancora beneficiare della Sua persona e del Suo servizio.
Grazie ancora, Eccellenza!
E con il ringraziamento alla Sua persona, ci consenta di indirizzare, sia pure indirettamente, un rispettoso saluto al Suo successore, Monsignor Giovanni Intini, cui non mancherà la nostra vicinanza che ha sempre contraddistinto la storia della Cisl che affonda le sue radici nella Dottrina sociale della Chiesa.
L’anno che volge al termine, che prima abbiamo definito intenso ed impegnativo per usare un eufemismo, ci ha obbligati a convivere ancora con la pandemia, con un’inflazione che ha toccato circa il 12%, con un potere di acquisto indebolito di salari, retribuzioni e pensioni, ulteriormente colpiti dall’aumento dei prezzi energetici e dei beni alimentari, senza tacere sulla natura che si ribella alla pervicacia dell’uomo, il quale continua a non rispettarla né a preservarla.
Dallo scorso 24 febbraio, gli effetti della guerra nell’Ucraina occupata dal despota Putin, hanno visto gradatamente aggravarsi sia in quel Paese ma anche nella stessa Russia, dolore e morte.
Più di otto milioni di profughi, donne e bambini in particolare, sono fuggiti dai bombardamenti e altrettanti di quanti sono rimasti sono senza casa, senza cibo, senza energia elettrica.
“La persistenza della guerra tra noi”, ha scritto Papa Francesco, è “il vero fallimento della politica”.
La guerra in Ucraina, ha aggiunto il Papa “ha messo le coscienze di milioni di persone del centro dell’Occidente davanti alla cruda realtà di una tragedia umanitaria che già esisteva da tempo” e “ci ha mostrato la malvagità dell’orrore bellico”.
E nel Suo messaggio per questo Natale, cara Eccellenza leggiamo “… Si illudono di essere in pace quelli che confidano nel potere, nella forza e nelle ricchezze ma poi sono duri e desolati nel cuore, privi di slanci, di generosità e di umiltà…”
Questa guerra, continua a determinare effetti devastanti anche sulla nostra economia nazionale e su quella europea, perciò fin dal primo momento, è stato fermo il nostro giudizio, senza equivoci né equidistanze, rispetto alle chiare responsabilità della Russia.
Cara Eccellenza,
avevamo manifestato la speranza, un anno fa, che la pandemia potesse essere definitivamente sconfitta ma, in realtà, essa è ancora viva.
C’è ancora gente che muore, altra che continua a non vaccinarsi e ciò aumenta la corresponsabilità di tutti circa il rispetto delle regole e, quando occorra, del distanziamento sociale.
C’è ancora un altro argomento, caratterizzante di questo 2022 in fase conclusiva, dal quale non possiamo prescindere.
Ci riferiamo all’avvenuto insediamento di un nuovo Governo nazionale, politicamente caratterizzato, dopo un lungo susseguirsi di Governi tecnici.
La Cisl, sindacato democratico, pluralista, da sempre libero e geloso della propria autonomia, non ha mai posto questioni di colore politico nel rapporto con le istituzioni ad ogni livello, giacché al centro dei nostri interessi sono fondamentali, da sempre, le legittime rivendicazioni e i diritti di ogni persona.
In particolare, ispirati dalla Dottrina sociale della Chiesa, sono per noi centrali i diritti di lavoratrici e lavoratori, di pensionate e pensionati, delle fasce più deboli socialmente, dei giovani, dei ragazzi, dei nuovi poveri.
Giudicheremo, pertanto, il Governo dagli atti concreti che compirà per il bene del Paese a partire dalla Legge di stabilità che, con l’odierna assemblea nazionale a Roma, dei delegati e pensionati CISL, abbiamo chiesto con forza di migliorare così come, al contempo, di contrattare le riforme.
E saremo altrettanto vigili su come esso intenderà preservare sia il prestigio internazionale dell’Italia, sia l’unità nazionale, a fronte di un processo sempre più incombente di autonomia differenziata.
Cara Eccellenza,
viviamo anche noi, come cattolici, un periodo storico impegnativo e ci auguriamo pace e serenità nel 2023 anche nella Chiesa entrata l’anno passato nel percorso sinodale, nel segno della comunione, della partecipazione, della missione, come chiesto da Papa Francesco“per meglio collaborare all’opera di Dio nella storia”.
Da sindacato non confessionale, allorquando dal 2026 le scelte compiute torneranno nelle diocesi per la tappa conclusiva del lungo cammino sinodale, sarà bello confrontarsi e condividere le scelte della Chiesa per incarnarle nel territorio.
In quel contesto come Cisl Taranto Brindisi vorremo esserci per contribuire, con la nostra presenza articolata in tutto il territorio ed il nostro contributo di idee e di esperienze, al bene comune.
Lo stesso che oggi noi individuiamo nella comunità territoriale, ancora solcata da difficoltà, incertezze, paura persino di misurarsi con transizioni epocali – la digitale, l’energetica, l’ecologica – dalle quali nessuno oramai potrà prescindere.
Ci sono però fenomeni dai quali mai prescindono le nostre analisi.
Come quelli dei giovani brindisini che continuano a scappare via, per realizzare le proprie aspirazioni professionali ed affettive, senza tacere su quelli che pensano sia inutile studiare, acquisire competenze e cercare un lavoro.
Il risultato è il numero di oltre 2 ml. di neet (giovani né occupati, né inseriti in percorsi di istruzione), aumentati in maniera esponenziale nel Paese.
Il tema dell’istruzione e della formazione rappresenta una priorità in particolare per i nostri ragazzi del Sud, considerato anche il forte disequilibrio oggi esistente tra domanda e offerta di lavoro, che si registra in particolar modo nelle nostre realtà e dalle quali Brindisi non è certamente esclusa.
D’altro canto il 60% dei ragazzi e dei giovani oggi studiano per lavori da espletare che ancora non si conoscono.
Occorre, allora, valorizzare tutte le potenzialità che Brindisi esprime attraverso il proprio sistema produttivo, scolastico, universitario, della ricerca, del mondo del lavoro, per una formazione che consenta l’acquisizione di competenze al passo con i tempi.
Non esistono alternative, anche a fronte dell’ ulteriore emergenza della nostra realtà, che è quella relativa alla contrazione dei residenti, problema comune al Mezzogiorno ma che vede la provincia di Brindisi giocarsi un bel primato, atteso che l’Istat ha indicato in ben 25mila residenti qui in meno nell’arco dell’ultimo decennio.
E sino alla fine del 2030, la popolazione di questa provincia potrebbe passare da circa 385mila a poco più di 357mila persone.
Nello stesso periodo, inoltre, l’età media nell’intero territorio provinciale passerebbe da 45,7 anni a 48,6 mentre l’unica fascia d’età in aumento sarebbe quella degli over 65.
Ciò pone la necessità di investire sul futuro generazionale del territorio e questo passa anche dall’offerta alle nuove generazioni di una rete di servizi che renda appetibile, come detto, non fuggire dalle proprie comunità e quindi di poter contare su servizi sanitari e sociali efficienti, su asili nido, scuole a tempo pieno, un piano casa di edilizia popolare adeguato e prevedendo anche la possibilità di accesso a mutui o affitti in modo agevolato.
Soprattutto offrire incentivi all’occupazione con servizi che possano rendere compatibili tempi di vita e di lavoro, in particolar modo per le donne sulle quali ancora gravano maggiormente i carichi di famiglia, limitando così, il più delle volte, la loro vita lavorativa e professionale.
Come osservò Paolo VI, infatti, mai bisogna esagerare con la “mistica” del lavoro, perché “la persona non è solo lavoro; ci sono altre necessità umane che vanno coltivate e considerate, come la famiglia, gli amici e il riposo».
Oggi è demandata alla capacità di tutte le componenti istituzionali, professionali, sociali, culturali, la scelta di collocarsi su nuove ribalte, per esserci e determinare le scelte di futuro, in un contesto che deve essere europeo, giacché la completa integrazione europea è occasione irripetibile per uscire, in positivo, dall’attuale crisi salvaguardando occupazione, crescita, coesione sociale.
E’ nella Missione 5 del PNRR che viene sancito, tra l’altro, l’obiettivo del “riequilibrio territoriale e lo sviluppo del Mezzogiorno e delle aree interne”.
E’ in gioco, dunque, la capacità dell’Italia di riuscire a spendere le risorse nazionali ed europee necessarie a riequilibrare quel gap infrastrutturale che da decenni separa il Mezzogiorno e Brindisi, nel nostro caso, dal resto del Paese.
E’ nel quadro di tali considerazioni che abbiamo scelto la persona, cui consegneremo quest’anno il Premio Capitello, VI Edizione, che abbiamo caratterizzato non casualmente con le parole: Giovani, Futuro, Inclusione, Socialità, Solidarietà, Qualità della vita, Sport.
Domenica 6 novembre scorso, Gabriele Ceglie, GABO per gli amici, superatleta di Brindisi, nato il 14 ottobre 2003, è stato impegnato presso la polisportiva Terraglio di Mestre (Venezia) nel suo primo Campionato Italiano senior di Parakarate, competizione agonistica straordinaria ed importante, ovvero l’arte marziale che integra nella competizione gli atleti con disabilità.
Gabriele ha vinto, aggiudicandosi la medaglia d’oro nella categoria di atleti con disabilità fisica, nella specialità KATA (forme), offrendo una vera lezione di vita, integrando perfettamente i valori dello sport, unendo e rendendo orgogliosi tutti i cittadini di Brindisi.
Gabriele, che oggi frequenta il 5° superiore all’istituto di Scienze umane Ettore Palumbo di Brindisi, fin dalla quarta elementare si è accostato a questa disciplina sportiva, ha partecipato a Perugia il 14-15 maggio 2016 ai campionati regionali, vincendo la medaglia d’oro; da 4 anni si allena con l’associazione Ads Dojo Dokko Do Karate con sede legale a San Pietro Vernotico e sede operativa a Brindisi.
E’ seguito dai tecnici federali Vincenzo De Leo (istruttore, cintura nera 5º Dan e coach internazionale) e Nicola Ciarloni (Maestro, cintura nera 6º Dan e coach internazionale), sotto la supervisione del Maestro e Presidente Giuseppe D’Arpa, tecnico federale Fijlkam (Federazione italiana judo lotta karate arti marziali) cintura nera 6º Dan, nonché allenatore della squadra regionale pugliese.
Il brillante risultato ottenuto da Gabriele, oltre ad essere unico del suo genere, si va ad aggiungere agli innumerevoli altri che la stessa associazione ha collezionato nell’arco dei quasi 30 anni di attività, con titoli italiani, europei e mondiali nonché convocazioni di atleti in nazionale azzurra ed arruolati nei gruppi sportivi militari e di Polizia.
L’opportunità presentatasi a Gabriele è stata resa possibile, anche grazie ai ruoli del Vice Presidente della Fijlkam Davide Benetello, al Maestro Luca Nicosanti Presidente Commissione Parakarate, per aver dato allo stesso Gabriele e ad altri super Atleti la possibilità di confrontarsi, soprattutto con l’introduzione di nuove categorie nel Parakarate.
Siamo stati colpiti da un post del 24 settembre scorso, scritto sul suo profilo Facebook da Gabriele:
“Se dovessi riuscire a diplomarmi, dedicherò il mio diploma ad una Donna con la D maiuscola, mia madre! È vero che è pesante, però lei è una Donna che combatte per i diritti di tutti e mi insegna come prendere gli schiaffi in faccia, perché questa è per noi la vita, rinforzare il proprio essere con gli schiaffoni, e voi che parlate e chiacchierate, non avete compreso nulla di noi! Siamo un numero, un numero? Sappiate che abbiamo un valore! Chiaramente ho usato il correttore automatico, non mi vergogno ad ammetterlo! I miei sogni, diventeranno realtà!”
Ebbene, noi abbiamo voluto incontrare questa mamma speciale, la signora Rita Dell’Erba; le abbiamo parlato, ci siamo fatti raccontare aspettative, esigenze, aspirazioni dei quali il nostro carissimo Gabriele diviene nei fatti testimone e li incarna, anche a nome di altri ragazzi come lui.
Sono ragazzi e persone che richiedono alla società, nel suo complesso, attenzione a partire: -dalla qualità dell’offerta scolastica e formativa; -dalla diffusione nel territorio di infrastrutture sociali pubbliche come centri sportivi e palestre; -dai servizi socio sanitari appropriati; -dall’abbattimento delle barriere architettoniche; -dalle agevolazioni di natura tributaria e fiscale; -dalla dotazione personalizzata di specifici dispositivi telematici; -dalla valorizzazione delle competenze acquisite in campo professionale e lavorativo; -dall’ inclusione sociale.
Sentiamo il dovere di amplificare queste rivendicazioni, in una circostanza come quella odierna, che non vuol essere rituale quanto invece occasione per rimarcare i valori che sono propri della Cisl, a partire dal rispetto di ogni persona, per dare voce a chi spesso non ha voce.
Parafrasando una efficace espressione di don Lorenzo Milani, siamo anche noi convinti che “chi ama veramente” coloro che rivendicano diritti che, a ben guardare sono sanciti dalla nostra Costituzione “si batte ogni giorno per rimuovere le cause che provocano emarginazione sociale e umiliazione.”
Certamente provocano emarginazione: -l’assenza di stalli dedicati nelle città e di servizi igienici specifici e diffusi; -la carenza ovunque di palestre attrezzate per consentire di fare sport ai ragazzi con disabilità e di spogliatoi appropriati; – in generale la mancata cultura dell’integrazione; -l’assenza a Brindisi di un garante dei diritti delle persone con disabilità.
Ridiscendono, da tutto ciò, i costi sociali ed economici che gravano sulle spalle delle famiglie, in un Paese come il nostro che, dopo 30 lunghi anni di sollecitazioni e di lotte sindacali, solo lo scorso 10 ottobre ha visto approvare in Consiglio dei Ministri un Disegno di Legge delega sulla non autosufficienza, che dovrebbe riguardare 10 milioni di persone, i loro familiari e chi li assiste professionalmente.
La rete degli aiuti familiari si va assottigliando a causa della bassa natalità che affligge il nostro Paese da anni e della precarietà dell’attuale mondo del lavoro che non offre tutele ai familiari caregiver i quali, cioè, si prendono cura di persone non autosufficienti che siano giovani o anziani.
Insomma, parlare di non autosufficienza non è come parlare solo di anziani.
Il nuovo Governo e il nuovo Parlamento sono dunque chiamati ad elaborare ed a portare a compimento questa riforma, facendone una questione di priorità politica.
Ecco: testimonianze, attese, aspirazioni come questa di cui oggi è simbolo Gabriele, aiutano anche il Sindacato a trovare la chiave giusta per entrare in rapporto con le nuove generazioni nelle loro diverse espressioni e allo stesso tempo per intercettare le necessità e i linguaggi di tante ragazze e ragazzi che, spesso, durante e dopo la scuola vengono lasciati soli.
Il sindacato, ne siamo fortemente convinti, con la propria storia, con i propri valori, può confermarsi soggetto sociale che li accoglie, ascolta i loro bisogni, esercita un ruolo di integrazione, di partecipazione e li accompagna e tutela nel mondo del lavoro.
Lo Sportello Lavoro della Cisl Taranto Brindisi svolge da tempo questa missione di orientamento che implementa fiducia e speranza ai giovani, li responsabilizza e quando possibile li integra e li valorizza.
Come sindacato, come Cisl, sentiamo il dovere la responsabilità di contribuire a costruire il loro futuro.
Un futuro di buona occupazione in termini di remunerazione e di tutele, potenziato con attività di formazione continua, per accompagnarne l’evoluzione grazie anche alla rivoluzione digitale che caratterizza oggi i sistemi di comunicazione.
Lo abbiamo ribadito più volte: questo è un tempo di cambiamento, di transizione non solo ecologica ma anche sociale; un tempo che solo rimanendo insieme, coesi, corresponsabili, potremo gestire da vincenti.
Ebbene, non vogliamo sottrarci dal trattare un ulteriore argomento sensibile che il nostro colloquio, con la mamma di Gabriele, ci ha posto.
E’ stato il tema del cosiddetto “Dopo di Noi” dal nome della Legge n.112, entrata in vigore il 25 giugno 2016, per tutelare i diritti dei portatori di fragilità rimasti privi del sostegno familiare che, per queste persone, ha disegnato, per la prima volta, un piano importante di aiuto e di supporto.
A distanza di sei anni, possiamo affermare che questa Legge ha stabilito certamente un nuovo modello di sostegno ma la complessità applicativa che ancora permane nell’intreccio con altre norme e, persino, con lo stesso Codice Civile, meriterebbe una messa a punto per dare maggiore serenità alle famiglie coinvolte.
Ecco un altro tema che si conferma punto di forza della vertenzialità che come sindacato abbiamo aperto da tempo, in materia di welfare che è da concepire, a nostro avviso, nel segno dell’appropriatezza, con particolare riguardo alla sanità ed ai servizi sociali territoriali.
Ebbene, in questo percorso noi ci siamo, insieme con la ricerca continua di proposte e soluzioni alle tante vertenze con cui è alle prese Brindisi e l’intero territorio provinciale.
Sviluppo, crescita, investimenti, occupazione, formazione, nuove opportunità in particolare per i giovani; ecco le direttrici irrinunciabili perché si realizzi anche a Brindisi un’effettiva ripresa economica e sociale grazie alle risorse finanziarie che una ritrovata solidarietà europea ha reso disponibili per l’Italia.
Rilanciamo, pertanto, la necessità che con un Patto sociale qui si punti ad un vero piano per la crescita.
Va governato il cambiamento epocale che è già in atto, che non ha simili nella storia e che metterà alla prova, più che mai, proprio il “lavoro” e con esso l’economia, l’occupazione, le nostre attese di futuro.
Economia e lavoro che abbiano i crismi della legalità, ovvero contrattualizzata, che cristallizza tanto i diritti quanto i doveri delle lavoratrici e dei lavoratori.
Quel genere di lavoro, per dirla ancora con Papa Francesco “… che non può essere considerato come una merce né un mero strumento nella catena produttiva di beni e servizi ma ha la priorità rispetto a qualunque altro fattore di produzione, compreso il capitale.”
Ma non può esserci opportunità di vincere le innumerevoli sfide che ci sono di fronte, senza la capacità di tutte le componenti politiche, istituzionali, sociali, associative di fare rete, sapendo candidare quest’area ad un confronto alla pari con le altre aree sviluppate del Paese ed a misurarsi anche su ribalte europee ed internazionali.
E allora, cara Eccellenza, insieme con il nostro augurio per un Natale 2022 che sia annuncio di purificazione, di pace, di dialogo, di concordia, di solidarietà, di inclusione, di rispetto, di cura e di serenità autentica, Le rinnoviamo l’attesa di poterci rincontrare .
A nome mio personale, della Segreteria territoriale e di tutta la Cisl Taranto Brindisi auguro a Lei, al carissimo Gabriele Ceglie ed a tutti gli amici, le amiche, colleghe e colleghi oggi qui presenti ed alle rispettive famiglie, Buon Natale e Felice Anno 2023!