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Che fine ha fatto il CIS Brindisi?

Antonio Castellucci, segretario generale CISL Taranto Brindisi

Vorremmo davvero essere smentiti dai fatti ma ci sembra particolarmente fondata la percezione che, il Contratto Istituzionale di Sviluppo (Cis) per la città di Brindisi, sia scomparso dall’orizzonte istituzionale e da quello mediatico.

Risale a cinque o sei mesi addietro una riunione informativa preliminare a Palazzo di Città in cui, oltre all’Amministrazione, ci fu la presenza anche delle Organizzazioni sindacali confederali, di Confindustria, Cna ed altre; e questo è il segno di un confronto rimasto limitato sull’argomento.

Avremmo preferito, infatti, maggiore confronto e riscontro nei mesi a seguire, concependoli come possibile opportunità per fare sintesi con gli stakeholder locali e ai fini della conoscenza delle buone pratiche sperimentate anche in altre aree della Regione.

La Cisl fu tra le prime ad argomentare su alcune riserve riferite al fatto che il Cis Brindisi potesse ritenersi, così come impostato, non esaustivo degli interessi e dei bisogni di nuova occupazione e di sviluppo economico e sociale del capoluogo e meno che mai soddisfacente per l’intero territorio brindisino, vista la limitatezza geografica delle sue ricadute.

Perciò abbiamo, di frequente, ribadito l’opportunità di concepire e sviluppare tale esperienza come affinamento strategico di una forza d’urto contrattuale nei confronti del Governo nazionale, avendo oltretutto elaborato nel tempo, come sindacato unitario confederale, anche un documento vertenziale aperto al confronto con tutte le componenti della società brindisina: Istituzioni, politica, partenariato economico e sociale, la stessa Chiesa particolarmente attenta e impegnata, anche, sul versante della promozione imprenditoriale giovanile con il progetto Policoro.

I riscontri sul territorio del Cis Brindisi continuano, ancora oggi, ad essere relazionati agli inspiegabili percorsi istituzionali spesso individuali che, proprio per questo, non hanno favorito ancora una forte coesione territoriale e una solida costruzione di progetto condiviso.

Progetto che, salvaguardando quanto di positivo già esiste nel territorio, facesse convergere gli interessi comuni rispetto a come generare sviluppo, affrontandone le macro criticità, a partire per esempio dai temi della sanità, dall’appropriatezza dell’offerta socio-sanitaria, dell’istruzione, del lavoro, delle infrastrutture, delle politiche abitative, ambientali e di bonifica.

Auspichiamo, perciò, che da subito la politica locale insieme con le rappresentanze istituzionali, sociali ed economiche recuperi il tempo perduto sul Cis Brindisi, facendo estrema chiarezza sul fatto che ancora esista tale idea, nonché sulle relative opportunità.

E la stessa politica, sul merito, favorisca la buona pratica della contrattazione territoriale, consenta di fare sistema ed insieme con l’autorevolezza del Prefetto formalizzi proposte specifiche a partire dall’istituzione di un Tavolo Istituzionale Permanente, per lo stesso Contratto Istituzionale di Sviluppo, dalla specifica struttura di missione e dalla composizione della governance rivendicandone della titolarità diretta alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, come è avvenuto per tutti i Cis pensati per le aree di particolare crisi economica ed occupazionale.

Va ricordato, non per ultimo, che con il piano europeo Green Deal varato di recente, saranno mobilitati anche per il nostro Paese investimenti pubblici e privati, nel contesto dei piani di transizione climatica finalizzati a sostenere l’occupazione e a contrastare gli effetti sociali nei settori industriali ad alta intensità climatica; motivo in più, quindi, per rilanciare a Brindisi una vertenzialità territoriale che punti alla crescita ed al riscatto, per generare  opportunità di sostenibilità ambientale, occupazione e di lavoro degno e stabile, per potenziare e mettere a regime le grandi potenzialità dei vari settori produttivi.

Il Sindaco di Brindisi, anche nella sua doppia veste di Presidente della Provincia, riconvochi prima possibile i soggetti della contrattazione, per fare il punto sullo stato dell’arte, per dare corso senza ulteriori ritardi ai processi virtuosi auspicati dalla comunità brindisina e per accelerare su ogni singola iniziativa in grado di portare a positivo compimento, nel segno della corresponsabilità sociale, il Cis Brindisi e tutto l’insieme delle rivendicazioni sociali ed economiche già evidenziate, puntando alle tante nuove opportunità finanziarie nazionali ed europee di medio-lungo periodo.

 

                                                                                                                           Antonio Castellucci 

Brindisi, 19 gennaio 2020

 

19.1.2020 – CIS Brindisi – Nota A.Castellucci