La Giornata internazionale dei diritti della donna, più che teorica celebrazione, dovrebbe indurre tutti a rilanciare l’impegno esigente della comunità umana a riconoscere pari dignità al genere femminile, oltreché a rimettere al centro dell’azione sociale delle istituzioni internazionali, nazionali e locali il valore intrinseco di ogni persona, a prescindere da sesso, età, religione, colore della pelle.
La dignità della persona non va mai racchiusa in confini geografici ed è proprio per questo che deve turbare le coscienze qualsiasi tragedia finisca con il travolgere un essere umano, a maggior ragione se riguarda donne e madri che fuggono dalla miseria, dalla violenza, dalla guerra, dall’oppressione, dall’oscurantismo religioso e culturale, incontrando tante volte la morte persino a brevissima distanza dalle coste italiane.
Al contempo è intollerabile che ancora oggi le donne debbano lottare per difendere il proprio diritto a non dover scegliere tra essere madri o esercitare una professione per cui hanno studiato ed acquisito competenze e, addirittura, per non subire l’offesa di un salario precario o inferiore rispetto agli uomini, oppure per non subire abusi nei luoghi di lavoro.
L’8 marzo 2023 serva, perciò, a fare il punto su tutta una serie di emergenze, che continuano a trovare terreno fertile in un mondo in cui la finanziarizzazione dell’economia, la mondializzazione senza regole dei mercati, la tecnocrazia, il profitto dei pochi a scapito dei molti, il welfare inappropriato, lo sfruttamento senza limiti di risorse umane e naturali, gli egoismi nazionali e territoriali, le innumerevoli guerre comprese quelle dimenticate, considerano il valore della persona un fattore residuale.
Ma la persona ha valore incommensurabile, da tutelare e preservare per tendere ad un dopo di noi civile e umano, ovunque nel mondo, con la consapevolezza che mai nessuno potrà salvarsi da solo.
Detta consapevolezza va, però, alimentata giorno dopo giorno, perché nulla si conquista per sempre, se non si dedica ad essa cura e attenzione.
Questo è un compito che va eseguito fin dai primissimi anni di quel percorso affettivo che ha origine innanzitutto nella famiglia, ambiente privilegiato dove prendere coscienza del valore della persona e del grande valore della donna, ovvero di quella figura materna che ci custodisce fin dai primi attimi di vita.
A seguire, la stessa consapevolezza va accresciuta nella Scuola, seconda insostituibile agenzia educativa, luogo in cui oltre alla didattica ed alle competenze vanno consolidate le consapevolezze sui temi della tolleranza, dell’inclusione, dell’accoglienza, della multiculturalità.
La Cisl nazionale insieme con le altre sigle confederali in occasione dell’ 8 marzo p.v. manifesterà vicinanza e solidarietà alle donne di tutto il mondo, con una fiaccolata simbolica davanti all’Ambasciata della Repubblica islamica dell’Iran a Roma, in una ideale staffetta per i diritti, le tutele e l’uguaglianza.
Sul versante territoriale abbiamo collaborato con la Federazione dei Pensionati (FNP) Cisl di Puglia, impegnata in percorso itinerante sui temi che attengono alla violenza sulle donne, per dimostrare che può esserci sintonia e condivisione intergenerazionale, avendo coscienza che l’incontro virtuoso tra chi ha contribuito a ricostruire il nostro presente con i valori della democrazia, della libertà e chi dal presente intende costruire un futuro socialmente sostenibile, può edificarsi una società basata sulla responsabilità e la solidarietà.
Il 10 marzo p.v. saremo, perciò, insieme con tante ragazze e ragazzi della Lumsa Università Sezioni Edas e dell’IISS “Principessa Maria Pia” di Taranto e, prendendo spunto dalla testimonianza di Anna Maria Fusco, autrice del libro “Verità nascoste” vivremo una giornata che sensibilizzerà le nostre coscienze e quelle dei tanti giovani presenti che si troveranno a confronto con una grande donna.
E’ lei che ha vissuto, negli anni più belli della sua giovinezza, una tragedia umana come vittima di un rapimento durato circa sei mesi, subendo quanto di più impensabile possa essere inflitto ad una creatura tenuta in ostaggio; eppure, il bagaglio posseduto di valori e principi, come amore e fede, hanno permesso alla dignità di una giovane donna 23enne di non rimanere sconfitta per sempre.
di Gianfranco Solazzo – Segretario Generale Cisl Taranto Brindisi
Taranto, 7 marzo 2023