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Solazzo (Cisl): nessun altro ritardo su un accordo di programma per Brindisi

Apprezzando la sensibilità di S.E. il Prefetto di Brindisi Dott. Luigi Carnevale e la disponibilità del Ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, per l’incontro di oggi in Prefettura, anche se con tempi contingentati, alla presenza anche dell’On. Mauro D’Attis, abbiamo ribadito il rischio che i due sistemi importanti, quelli  dell’energia e della chimica, deflagrino definitivamente, determinando ricadute irreversibili soprattutto sul sistema indotto.

Ciò che già accade per la Sir dove sono partite le lettere di licenziamento.

Il peso della vertenza, abbiamo aggiunto, condividendo una riflessione dello stesso Ministro Pichetto Fratin, necessita del coinvolgimento di altri Ministeri, come quello del Lavoro, perché in attesa che si realizzino gli investimenti più volte evocati, siano tutelati e salvaguardati i lavoratori dal punto di vista economico, pensando anche ad un imponente piano di formazione e di riqualificazione del personale, di cui occorrerà verificare gli effettivi fabbisogni formativi e occupazionali.

Monitoraggio mai fatto fino ad ora.

Al tavolo sulla de-carbonizzazione, dell’11 giugno u.s. a Roma, erano stati annunciati alcuni primi investimenti specifici ma nulla, ad oggi, risulta essere in cantiere, atteso che lo stesso tavolo, fortemente conseguito grazie all’iniziativa degli Onn. D’Attis e Battilocchio, resta al momento  l’unico sul quale le Organizzazioni sindacali possono fare contrattazione

Dunque, occorre dare corpo alle cose dette e alle promesse fatte, giacché il tempo non è affatto una variabile indipendente; infatti, è anche per questo che, come Cisl, al netto della irreversibile transizione energetica da effettuare e senza attuali alternative, non comprendiamo affatto la velocità con cui si inteso procedere al fermo della centrale Enel Federico II con la sua chiusura che dovrà essere conclusa entro il 2025.

A tal riguardo abbiamo ricordato che la chiusura, a suo tempo, della centrale termoelettrica a carbone di Brindisi Nord, ha prodotto esclusivamente perdita occupazionale.

Ed allora, occorre accelerare sulla formazione, non essendoci oltretutto problemi di risorse disponibili, rivenienti da Pnrr in primis con la misura GOL per il percorso di inclusione sociale e da Pnc, Fondi Sie, che vanno sfruttate interamente, per una transizione industriale, energetica e tecnologica in grado, grazie ad una governance condivisa, di incidere in misura straordinaria sulla realtà brindisina.

Almeno su questi temi, come Cisl, riteniamo necessario scongiurare altri ritardi, rivendicando un programma di merito, da discutere almeno al prossimo tavolo sulla de-carbonizzazione che dovrebbe tenersi in Città e per realizzare la struttura di un Accordo di programma, atteso che da tempo noi avevamo persino chiesto una Legge speciale per Brindisi.

Non c’è dubbio che, all’interno di tutto questo, l’Enel debba esprimere la parte più significativa in termini di investimento per le note ragioni economiche, produttive e sociali che da tempo rivendichiamo come sindacato e come comunità brindisina; d’altro canto tutti, politica, istituzioni, forze produttive, corpi sociali, sono  chiamati alla corresponsabilità, con la regia imprescindibile del Governo nazionale.

Abbiamo apprezzato la manifestazione di interesse (ex DL Energia n.181/2023) avanzata dai Presidenti dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale e dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ionio relativa alla costruzione di infrastrutture di cantieristica navale, a fini di produzione, assemblaggio e varo di piattaforme galleggianti, per l’eolico offshore.

Al riguardo, abbiamo sollecitato il Ministro Pichetto Fratin ad assecondare tale processo e, soprattutto, a recuperare le tracce del progetto di “Puglia Green Hydrogen Valley” selezionato per un finanziamento Ipcei pari a 370 milioni di euro, che su iniziativa di Edison Next, Saipem e Sosteneo prevede la realizzazione di uno dei tre impianti della Puglia, a Brindisi.

Sul territorio è assai palpabile la tensione che non permette tempi di attesa indefiniti,   perché l’ ingovernabilità sociale è alle porte.

Quanto infine alle Bonifiche, abbiamo dichiarato di apprezzare la chiusura di un primo ciclo e che diventa necessaria anche la riperimetrazione delle aree Sin, al fine di liberarne di nuove,  rendendole così attrattive per nuovi investimenti.

La delegazione della Cisl, che ha incontrato il Ministro, ha partecipato con i rappresentanti delle Federazioni territoriali del proprio Coordinamento industria, ovvero, metalmeccanici, energia, elettrici, servizi e trasporti.