Chi delegittima il patto per Brindisi ipoteca il mancato sviluppo del territorio
E’ veramente sconcertante l’atteggiamento di chi a Brindisi è sempre contrario a qualcuno o a qualcosa e punta alla delegittimazione altrui, avversando il serrato impegno delle Parti sociali maggiormente rappresentative, pronte invece e ancora una volta a scommettere sul futuro economico, produttivo ed occupazionale di questo territorio, grazie al Patto sottoscritto tra confederazioni sindacali, Confindustria e presentato al Prefetto, a tutti i Comuni del territorio, ai Parlamentari, ai Consiglieri regionali.
Se l’ineluttabilità della transizione ecologica del Paese passa anche da Brindisi, allora ben venga, a condizione che tanto il merito quanto il metodo del confronto democratico non trascendano in argomentazioni intrise di massimalismo e di chiusure preconcette.
Né può essere consentito ad alcuno di mistificare la realtà evidenziando presunte inadempienze istituzionali per il solo fatto di non essere stato ancora ascoltato, cosa che siamo certi potrà e dovrà avvenire.
La Cisl chiede di resettare tutto, restituendo al confronto democratico i crismi di una dialettica rispettosa, appropriata, non preconcetta, che rifugga dal tifo da stadio e consideri la diversità di opinioni una opportunità.
Mai come ora è necessario che la politica si manifesti, svolga il proprio ruolo positivo e propositivo, al netto degli schieramenti che solo nell’unità di visione e di intenti per il bene comune dovrebbero trovare la propria ragion d’essere,
In gioco a Brindisi c’è bisogno di una strategia partecipata e di lungo periodo, capace di misurarsi con le opportunità derivanti dal PNRR e di una nuova, lunga e proficua stagione di vertenzialità condivisa e corresponsabile per lo sviluppo, l’occupazione, la transizione energetica, la ricerca, l’Università, la chimica verde, le bonifiche, le infrastrutture materiali e immateriali connesse al ruolo del porto, dell’aeroporto e della ferrovia, al rilancio dei settori metalmeccanico, edile, agroalimentare, turistico, alla Zes con la Zona Franca.
L’idea Cisl di nuovo “Patto sociale” è la stessa strada consigliata anche dall’Europa ed effettivamente in grado di elevare la capacità contrattuale del territorio, con l’unità di tutte le sue componenti istituzionali, sociali ed associative.
E per far questo non esiste alternativa all’adesione convinta di tutti i soggetti della concertazione territoriale, le Istituzioni periferiche, la Regione e gli Enti locali, le restanti Associazioni datoriali e gli Enti strumentali, le rappresentanze parlamentari e regionali pugliesi.
Noi non demonizziamo, evidentemente, le posizioni contrarie a tutto ciò ma almeno chiediamo a chi ideologicamente si oppone a questa visione strategica di non offrire alibi a chi voglia mettere in dubbio l’attrattività di questo territorio e l’opportunità che qui si venga ad investire.
Con riferimento, dunque, al PNRR e al PNIEC, in gioco ci sono i destini personali di migliaia e migliaia di giovani e non solo essi alla ricerca di un posto di lavoro, le attese di potenziali aziende che guardano a Brindisi con legittimo interesse e il futuro imminente del nostro Paese che nel contesto del settore elettrico ha sempre attribuito al polo strategico dignità nazionale.
La città e il territorio si mostrino capaci di scommettere su se stessi, ponendo in essere interazioni virtuose tra tutte le proprie componenti e scongiurando il rischio che chi resiste al nuovo che avanza ponga, di fatto, una seria ipoteca sullo sviluppo mancato.
di Gianfranco Solazzo
Segretario generale Cisl Taranto Brindisi
Brindisi, 20 maggio 2021